Ford avverte l’UE: norme EV troppo rigide minacciano competitività europea
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Articolo originale: Alcircle
Approfondimento
Il presidente di Ford, Jim Farley, ha espresso preoccupazione per le norme sull’auto elettrica (EV) e le politiche industriali dell’Unione Europea (UE), ritenendole troppo rigide e poco flessibili per i produttori europei. Ha avvertito la Commissione Europea di non compromettere la competitività delle case automobilistiche europee e di non mettere a rischio il futuro dell’industria automobilistica del continente.

Dati principali
- Regolamento CAFE (Corporate Average Fuel Emissions): limite di 93,6 g/km di CO₂, con riduzione del 15 % entro il 2025 e obiettivo del 55 % entro il 2030; obiettivo net‑zero entro il 2035.
- Divieto di ICE (Internal Combustion Engine) entro il 2035: vendita di veicoli a combustione interna vietata, esclusi i veicoli elettrici a batteria (BEV).
- Passaporto batteria: obbligo di registrazione digitale per batterie con capacità superiore a 2 kWh, includendo dati tecnici, ciclo di vita e impronta di carbonio.
- Regolamento End‑of‑Life Vehicles: veicoli non più idonei alla circolazione devono essere smontati e riciclati per ridurre l’impatto ambientale.
- Mercato BEV europeo (gennaio‑luglio 2025): vendite di BEV pari al 38 % del totale, ma con sospensione delle strategie di prezzo a seguito del ritardo del target CO₂ 2025.
- Domanda globale di EV: Cina produce circa il 70 % degli EV, con 10,3 milioni di unità vendute entro ottobre; Europa ha venduto 3,8 milioni di unità.
Possibili Conseguenze
Le norme stringenti possono portare a:
- Rischio di asset non utilizzabili (stranded assets) per le case automobilistiche.
- Incremento dei costi di produzione, soprattutto a causa del prezzo elevato delle batterie.
- Riduzione della competitività europea rispetto al mercato cinese.
- Possibile rallentamento della transizione verso veicoli completamente elettrici.
Opinione
Le preoccupazioni di Ford riflettono un punto di vista condiviso da molte case automobilistiche europee, che chiedono maggiore flessibilità e chiarezza nelle regole per evitare impatti negativi sull’industria.
Analisi Critica (dei Fatti)
Le norme EU sono state introdotte per raggiungere obiettivi ambientali ambiziosi, ma la loro rapidità di implementazione e la mancanza di un piano di transizione a lungo termine hanno creato tensioni con i produttori. La richiesta di ACEA di allentare i target CO₂ è supportata da dati che mostrano difficoltà di mercato e costi elevati.
Relazioni (con altri fatti)
Il divieto di ICE entro il 2035 è in linea con l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050, ma si collega anche a politiche di incentivazione delle batterie e di riciclo, che sono state adottate in altri paesi europei. La dipendenza dalla Cina per la produzione di EV evidenzia la necessità di strategie di produzione più distribuite.
Contesto (oggettivo)
L’UE ha stabilito una serie di regolamenti per ridurre le emissioni di CO₂ e promuovere la sostenibilità ambientale. Queste politiche sono parte di un più ampio impegno europeo per la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici. Tuttavia, la loro applicazione ha sollevato preoccupazioni economiche tra i produttori di veicoli.
Domande Frequenti
- Qual è l’obiettivo principale del regolamento CAFE?
- Ridurre le emissioni medie di CO₂ dei veicoli a 93,6 g/km entro il 2025, con obiettivi di riduzione del 15 % e del 55 % entro il 2030.
- Quando è previsto il divieto di vendita di veicoli a combustione interna?
- Il divieto è previsto per il 2035, con esclusione dei veicoli elettrici a batteria.
- Qual è la quota di mercato degli EV in Cina rispetto all’Europa?
- La Cina produce circa il 70 % degli EV globali, con 10,3 milioni di unità vendute entro ottobre, mentre l’Europa ha venduto 3,8 milioni di unità.
- Quali sono le principali preoccupazioni di Ford riguardo alle norme UE?
- Ford teme che le norme siano troppo rigide, manchino di flessibilità e possano compromettere la competitività e la sostenibilità economica delle case automobilistiche europee.
- Che ruolo ha ACEA nella discussione sulle norme UE?
- ACEA ha chiesto un’allentamento dei target CO₂ e maggiore chiarezza nelle regole, sostenendo la necessità di proteggere la competitività europea rispetto al mercato cinese.



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