Nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) 2025: obblighi per le gare pubbliche dal 2 febbraio 2026

Nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) 2025: obblighi per le gare pubbliche dal 2 febbraio 2026

Nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia 2025: novità in vigore dal 2 febbraio 2026

Il decreto ministeriale del 24 novembre 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 3 dicembre, introduce i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia. I CAM entreranno in vigore il 2 febbraio 2026 e si applicano a tutti gli appalti pubblici che prevedono servizi di progettazione e lavori di costruzione, riqualificazione o manutenzione straordinaria, sia su edifici sia su altri manufatti e opere pubbliche.

La nuova versione sostituisce quella del 2022 e integra il correttivo del 5 agosto 2024. Il documento, scaricabile alla fine dell’articolo, non modifica l’insieme dei CAM, ma li aggiorna e li rende più coerenti, con una struttura più leggibile e un’attenzione maggiore al ciclo di vita dell’opera, alla qualità ambientale dei materiali e alla verifica delle prestazioni energetiche.

Nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) 2025: obblighi per le gare pubbliche dal 2 febbraio 2026

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Indice

Ambito di applicazione ampliato

La prima modifica riguarda l’estensione dell’ambito applicativo: i CAM 2025 non si riferiscono più solo agli interventi sugli edifici, ma si applicano anche a manufatti e opere pubbliche di qualunque tipo, laddove siano impiegati materiali o soluzioni tipiche del settore edilizio. I criteri si applicano ai servizi di progettazione (fattibilità, definitiva, esecutiva), ai lavori pubblici (nuove costruzioni, riqualificazioni, manutenzioni) e agli interventi di recupero del patrimonio edilizio compatibili con i vincoli tecnico‑culturali. Entrano in vigore per tutte le gare il cui bando è pubblicato dal 2 febbraio 2026.

Diagnosi energetica e prestazioni estive

Il nuovo allegato rafforza il tema delle prestazioni energetiche con due modifiche sostanziali. Per gli interventi di primo e secondo livello su edifici con superficie superiore a 1.000 m², la diagnosi energetica deve essere realizzata con simulazione dinamica oraria. Inoltre, i CAM 2025 richiedono la verifica delle prestazioni estive tramite temperatura operante, ottenuta anch’essa tramite simulazione dinamica, un requisito particolarmente rilevante per scuole, uffici e ambienti ad alta occupazione.

LCA: procedure semplificate per la valutazione del ciclo di vita

La valutazione del ciclo di vita (LCA) non è una novità nei CAM, ma il decreto 2025 introduce modalità semplificate che rendono più accessibile l’adozione dell’LCA anche nei progetti di media entità. Il testo chiarisce indicatori, documenti da produrre e criteri minimi da confrontare, migliorando la coerenza tra le diverse fasi progettuali.

Materiali, etichette e nuove prescrizioni tecniche

Il capitolo dedicato ai materiali è stato riorganizzato, mantenendo continuità con il 2022 ma aggiornando e uniformando molti requisiti tecnici. Il testo chiarisce come dimostrare la conformità ambientale dei prodotti attraverso etichette, certificazioni, EPD e schemi equivalenti, riducendo margini interpretativi. Sono introdotti o rafforzati requisiti per malte, calcestruzzi, laterizi, intonaci e rivestimenti; prescrizioni sugli isolanti (attenzione a VOC e contenuto riciclato); criteri aggiornati per vetrate isolanti e serramenti, anche in relazione alle prestazioni estive; indicazioni specifiche per tubazioni e prodotti per reti impiantistiche. Accanto agli aggiornamenti, il CAM introduce nuovi criteri di risparmio idrico dell’opera e degli impianti, progettazione del risanamento dell’umidità e affinamento dei criteri relativi ai prodotti da costruzione con riferimenti normativi aggiornati.

Progettazione edilizia: un quadro più coerente

Il CAM 2025 dedica particolare attenzione al ruolo del progettista, che deve dimostrare in modo più esplicito gli obiettivi ambientali alla base dell’intervento, l’integrazione delle analisi energetiche, idriche e materiche fin dalla fase preliminare, la coerenza tra alternative e scelte progettuali e la considerazione di durabilità, manutenibilità e fine vita. Il testo accompagna il progettista in un percorso più chiaro e graduale, utile anche per la stazione appaltante nella verifica dei documenti progettuali.

Cantiere a ridotto impatto ambientale

La sezione dedicata al cantiere riprende criteri introdotti negli anni precedenti, ma li organizza in modo più leggibile e con indicazioni operative più puntuali. I CAM richiedono la gestione delle polveri e il contenimento del rumore, misure per ridurre le emissioni dei macchinari, la gestione sostenibile dell’acqua di cantiere, la tracciabilità delle terre e rocce da scavo, piani di prevenzione per rifiuti e materiali e documentazione verificabile sulle attività svolte. Il punto di forza di questa sezione è la maggiore chiarezza sui controlli e sulla documentazione necessaria, che renderà più agevole il lavoro di RUP, direzione lavori e coordinatori.

Verifiche e responsabilità

Il decreto conferma che i CAM sono obbligatori per tutte le gare pubbliche, salvo comprovata impossibilità tecnica. La stazione appaltante è responsabile della verifica di coerenza del progetto ai criteri, conformità dei materiali, completezza della documentazione ambientale e effettività delle dichiarazioni fornite da progettisti e imprese. Il CAM chiarisce anche la tracciabilità dei processi e dei documenti lungo tutto il ciclo di vita dell’appalto, riducendo margini di incertezza applicativa.

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Allegato 1 CAM Edilizia 2025 (824 KB)

Domande Frequenti

  • Quando entreranno in vigore i nuovi CAM? Il 2 febbraio 2026.
  • Su quali tipi di lavori si applicano i CAM? Su tutti gli appalti pubblici che prevedono servizi di progettazione e lavori di costruzione, riqualificazione o manutenzione straordinaria, sia su edifici sia su altri manufatti e opere pubbliche.
  • Quali sono le principali novità? Estensione dell’ambito applicativo, rafforzamento delle prestazioni energetiche con simulazioni dinamiche, semplificazione delle procedure LCA, aggiornamento dei requisiti materiali e maggiore chiarezza sui controlli di cantiere.
  • Chi è responsabile della verifica dei CAM? La stazione appaltante, con il supporto del RUP e dei tecnici.
  • Dove posso trovare il testo completo? Nel documento allegato all’articolo, scaricabile in PDF.

Fonti

Decreto ministeriale 24 novembre 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 3 dicembre 2025: Gazzetta Ufficiale – Decreti e leggi.

Approfondimento

I CAM rappresentano un insieme di requisiti tecnici che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle opere pubbliche. La loro evoluzione riflette l’attenzione crescente verso la sostenibilità, l’efficienza energetica e la gestione responsabile delle risorse. L’adozione di simulazioni dinamiche e di criteri di LCA più accessibili facilita la progettazione di interventi più efficienti e a minor impatto.

Dati principali

Elemento Novità
Data di entrata in vigore 2 febbraio 2026
Ambito di applicazione Edifici, manufatti e opere pubbliche
Diagnosi energetica Simulazione dinamica oraria per edifici >1.000 m²
Prestazioni estive Verifica tramite temperatura operante
LCA Procedure semplificate
Materiali Etichette, certificazioni, EPD, nuovi requisiti per malte, isolanti, vetrate, tubazioni
Responsabilità St

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