Serbia introduce tassa nazionale sul carbonio: l’alluminio entra in vigore dal 2026

Serbia approva tassa nazionale per i carbon emitters, incluso l’alluminio a partire dal 2026

Il Parlamento serbo ha approvato due nuove misure fiscali che entreranno in vigore all’inizio del prossimo anno. La prima tassa riguarda le emissioni di gas serra, mentre la seconda grava sull’importazione di beni ad alto contenuto di carbonio.

Secondo la normativa, il valore della tassa è fissato a 4 € (circa 4,66 USD) per ogni tonnellata di CO₂ equivalente. Il meccanismo è ispirato al Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) dell’Unione Europea, con l’obiettivo di introdurre un sistema simile in Serbia. Prima dell’implementazione completa, saranno redatti ulteriori regolamenti di supporto.

Gli obiettivi dichiarati della legge sono ridurre l’inquinamento, incentivare l’efficienza energetica delle industrie, promuovere l’uso di energie rinnovabili e rafforzare la competitività delle imprese serbe sia sul mercato interno che su quello internazionale.

Fonti

Fonte: Alcircle.com

Approfondimento

La tassa sulle emissioni è destinata alle grandi imprese industriali che operano nei settori del cemento, dei fertilizzanti, del ferro e dell’acciaio, dell’alluminio e dell’elettricità. Le aziende devono ottenere una licenza per le proprie emissioni e possono beneficiare di incentivi per progetti di decarbonizzazione.

La seconda tassa si applica all’importazione di beni ad alto contenuto di carbonio, escludendo l’elettricità per motivi tecnici e per la mancanza di un metodo affidabile di calcolo. L’imposta si attiva per le imprese che importano cinque tonnellate o più di determinati prodotti annualmente. Le categorie di beni soggetti all’imposta sono: ferro o acciaio, cemento, fertilizzanti e alluminio.

Dati principali

Possibili conseguenze

La nuova normativa potrebbe:

• Ridurre le emissioni di gas serra delle industrie target.
• Spingere le imprese a investire in tecnologie più efficienti e in fonti rinnovabili.
• Modificare la competitività delle aziende serbe rispetto ai partner internazionali, soprattutto se altri paesi adottano misure simili.
• Generare entrate fiscali che potrebbero essere destinate a programmi di sostenibilità.

Opinione

Il testo non espone posizioni politiche o ideologiche. Si limita a riportare le disposizioni legislative e i loro obiettivi dichiarati.

Analisi critica (dei fatti)

La scelta di un’aliquota fissa di 4 € per tonnellata è coerente con l’approccio CBAM, ma la sua efficacia dipenderà dalla definizione precisa delle categorie di beni e dalla capacità di monitorare le emissioni. La necessità di ulteriori regolamenti di supporto indica che la normativa è ancora in fase di definizione operativa.

Relazioni (con altri fatti)

La Serbia sta adottando un meccanismo di tassazione del carbonio in linea con le iniziative europee, come il CBAM. La misura si inserisce in un contesto più ampio di politiche climatiche nazionali e di accordi internazionali sul clima.

Contesto (oggettivo)

La Serbia ha firmato l’Accordo di Parigi e si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra. L’introduzione di una tassa sul carbonio rappresenta un passo verso la realizzazione di tali obiettivi, in linea con le tendenze globali di internalizzazione dei costi ambientali.

Domande Frequenti

1. Qual è l’aliquota della nuova tassa sulle emissioni? L’aliquota è fissata a 4 € per ogni tonnellata di CO₂ equivalente.

2. Quali settori industriali sono soggetti alla tassa sulle emissioni? I settori includono cemento, fertilizzanti, ferro e acciaio, alluminio e elettricità.

3. Quando entrerà in vigore la tassa? Le misure entreranno in vigore all’inizio del prossimo anno, come previsto dal Parlamento serbo.

4. Quali beni sono soggetti alla tassa sull’importazione? La tassa si applica a ferro o acciaio, cemento, fertilizzanti e alluminio, per importatori che introducono cinque tonnellate o più di tali prodotti annualmente.

5. Perché l’elettricità è esclusa dalla tassa sull’importazione? L’elettricità è esclusa a causa di difficoltà tecniche e della mancanza di un metodo affidabile per calcolare le emissioni da tassare.